December 20, 2013

FENOMENOLOGIA DEL BROLLO. Cena di fine Corso 2013, Figline Valdarno.

 


Settembre. La serata prometteva bene.
Casa Ballerini al Brollo: cena di fine Corso 2013, in periodo di festeggiamenti per il centenario jaspersiano. La serata non poteva che promettere bene.
Arnaldo Ballerini e signora, insieme alla famiglia di Andrea Ballerini, ospitano la serata, l'evento tanto atteso che più che mondano si poteva a tutta ragione definire mondificato.

Amici e professori, allievi e conoscenti, nuovi arrivati e vecchie glorie condividevano il medesimo banchetto, l'ombra degli stessi alberi e le stesse bottiglie.
Il Calva a fine pasto, come tradizione impone.


 Di Piazza e Verri, the white shirts


 Colavero e Di Cintio, the southern stars 


Di Petta e Ballerini J., the Jeep addicted

Una lunga tavolata, alcuni piccoli ripari, qualche sedia sparsa alla rinfusa.
Ogni angolo nasconde una consultazione, gli alberi silenziosi sovrastano discussioni altrove fuori luogo, i bicchieri del Chianti figlinese accompagnano i cospiranti alla fenomenologia, confusi tra il medesimo peso intenzionale dei ricordi e delle immagini attuali.
Si tratta di Jaspers, di vita e donne, come di uomini e nosografia, ultime annate psichiatriche e vecchie annate psicopatologiche. Il Corso appena trascorso lascia il posto a quello che verrà, al progetto di rivisitare le vecchie glorie e farne strumento contemporaneo di clinica e ricerca.

I giovani ulivi si riparano dal sole alto all'ombra delle vecchie querce.

Le cene di fine corso sono da sempre il momento giusto per conoscere più da vicino il gruppo, stringere gli sguardi finalmente di parole e lasciarsi andare alla nostalgia degli incontri.
Quelli futili, quelli antichi, passati o brevi: tutti ancora vivi nei nostri occhi, da ormai circa otto anni.


Le 'discusse' tavolate


Momenti memorabili anche per la flora del Brollo


A fine cena, un manipolo (a dire il vero, il solito manipolo) di temerari si fa largo senza timore nella notte, sino a scendere il ripido costone che porta allo specchio d'acqua che è stato certo, e in tempi non lontani, luogo d'avventure infantili e scenario di giovani amori.

Lì, poche ore prima, i militi noti Di Petta, Colavero e Ballerini Jr. hanno piazzato le cariche, i mortai e le bombarde partenopee trasportate a sprezzo del pericolo su di un ignaro Frecciarossa da Di Petta, noto anche all'estero, per lo più in Brasile e dalle parti di Marsiglia, per le ardite gesta.
Il manipolo di temerari, con l'ausilio indispensabile del barbudo Rossi, si preparava poi all'accensione delle micce.
Le bombarde e le carcasse, a respingere lo straniero come sul Piave che fu, sono puntate in direzione della villa del noto riduzionista Sting... à la guerre comme à la guerre.
Che non vada perduto un solo colpo.

L'urlo di Di Petta annuncia la raffica al cielo degli Dei:
VIVA JASPERS!
VIVA ARNALDO BALLERINI!



Fuoco alle polveri riduzioniste!!


La prima linea, sprezzante del pericolo


La seconda linea, al riparo del Bianco & Nero

L'applauso infine prende il posto delle esplosioni, ritarda gli spumanti e prende nota delle posizioni. Quando il pubblico 'ai fuochi' si sta facendo appena largo verso il banco dei dolci e degli amari, delle grappe, un urlo squarcia il silenzio che s'era appena rifatto. Ricostituito.

"Al fuoco, al fuoco!!!... La collina va a fuoco!"


Tutto fumo, compreso l'arrosto

Le scintille partenopee questa volta hanno esagerato.
Il panico prende possesso della folla, che si fa massa. I Canadair in sciopero. 
Qualcuno corre a prendere una delle brocche d'acqua dalla tavola (il sottoscritto) senza dimenticare di immortalare gli storici momenti. Andrea Ballerini si lancia sul tubo dell'acqua passato da qualche volontario in ferma breve (la mia acqua intanto vola ad inzuppare la sua camicia), da basso Di Petta e Rossi (il barbudo Frank Capa emiliano) danno fondo all'acqua della piscina come bambini sul bagnasciuga. 


Hero of the day

Passano momenti lunghi come quarti d'ora. 
Sting ha appena chiamato il Fire Royal Department (sono ancora in viaggio sulle loro camionette del 1876, benzina verde).
In realtà tutto termina molto rapidamente.
Andrea Ballerini, Hero of the day, è bagnato fradicio ma non per colpa sua, Di Petta cerca ragioni alla disfatta, prova a dare la colpa al vento di Maestrale (ma sappiamo benissimo essersi trattato di un colpo di mano - quasi riuscito - degli organicisti). 
Arnaldo Ballerini impone l'ordine al fine serata, chiede un rapporto preciso della situazione.
Poi chiama Sting per tranquillizzarlo. Non è ancora giunta la sua ora, ma la resistenza del Brollo non mollerà mai l'osso britannico. 
Non passa lo Stinghiero.




L'adunata finale imposta da Arnaldo Ballerini









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